Serie Inversa_Exh#04







Con la mostra collettiva _Exh#04, si chiude il ciclo annuale di Serie Inversa, programma promosso da Progetto Diogene che compie una ricognizione sul territorio piemontese alla scoperta di percorsi di ricerca artistica attualmente fuori dal circuito commerciale o istituzionale. Gli artisti selezionati per la quarta edizione del progetto, che verrà ospitato negli spazi di Via Poliziano 34 a partire dal 27 Aprile 2017, sono Francesco Del Conte, Domenico Olivero e Juan Sandoval.

Joining, di Francesco Del Conte, indaga la tradizionale tecnica di costruzione ad incastri lignei che nel corso dei secoli ha modellato l'architettura giapponese. L'opera è stata pensata e prodotta dall'artista durante i 7 mesi ospite del centro d'arte contemporanea CCA Kitakyushu in Giappone. La genesi del progetto parte dalla realizzazione di otto incastri commissionati a Toshiro Kobayashi, falegname che vive nella prefettura di Ehime.  L’artista ha indagato questi oggetti con tutto il rigore metodologico che il medium fotografico concede, restituendoli come i protagonisti  di un manuale d’uso che ne illustra il funzionamento attraverso la retorica di una sequenza temporale neutra e distaccata.
Ogni incastro, con le numerose parti di cui è composto,  evoca e contribuisce all'armonia della costruzione, divenendo non solo testimone e paradigma funzionale del concetto stesso di architettura, ma ci invita a riflettere sulla relazione originaria che intercorre tra l’uomo, lo spazio e l’abitare. Un oggetto-parabola che custodisce una forma di conoscenza, una porzione di storia che respira nell’immagine del tempo che questi oggetti incarnano.

Con Tusiri inundu 1827 (tutto si risolve in un dubbio 1827) Domenico Olivero vuole riflettere sulla contemporaneità con spirito umanista, indagando la labilità della memoria e le nuove tecnologie informatiche. In questa occasione, la forma instabile della natura diventa memoria scultorea. Il concetto di molteplicità e creazione viene evidenziato nella relazione fra la forma fisica di una semplice palla, composta da migliaia di instabili cristalli di neve, percepita da uno scanner laser che la trasforma in un codice digitale. Attraverso un collegamento automatico a una stampante 3D il codice crea un oggetto fisico, stabile. Artificio innaturale, opera figurativa, memoria dei riflessi di luce su un corpo trasparente, forse qualcos’altro; perplessità evidenziate dalle immagine di sfondo, un cielo e un codice QR.

Il progetto Nascondere si inserisce all'interno dell'attuale ricerca di Juan Esteban Sandoval sull'oggetto scultoreo, che si pone in relazione con un contesto specifico, dove l'impatto ambientale dell'industria è particolarmente significativo e in alcuni casi disastroso. Il manufatto in mostra è il risultato di un processo di estrazione di terre e argille raccolte nella zona tra Napoli e Caserta, dove nel corso degli anni rifiuti tossici e materiali vari sono stati nascosti illegalmente in discariche legali e abusive. Il progetto riguarda inoltre un'azione consistente nel nascondere questo manufatto nel muro di una nuova costruzione in Svizzera. Nascondere riflette in modo indiretto sui rapporti contraddittori tra i livelli di legalità e illegalità di cui spesso è difficile esprimere un giudizio o una posizione. L’esito dell’intervento di Sandoval può essere letto come l’annuncio visivo di qualcosa di cui non si possiedono istanze visibili, una sorta di paradosso della
rappresentazione, un modo di avvicinarsi all’oggetto di indagine che assume le sembianze di una apparizione.



Serie Inversa_Exh#04

------------------------------------------------------------
inaugurazione: 27 aprile 2017 ore 18.30
via Poliziano 34, Torino

durata: 20 maggio 2017
orari: gio-ven-sab h.15-19




ENG

Serie Inversa_Exh#04
April 27, 2017 at 6:30 pm
Via Poliziano 34, Turin

The group exhibition _Exh # 04 concludes the annual cycle of the Reverse Series, a program sponsored by Project Diogene that carries out a survey in Piedmont to discover the artistic research paths currently outside the commercial or institutional circuits. The artists selected for the fourth edition of the project, which will be hosted in the spaces at Via Poliziano 34 starting on April 27, 2017, are Francesco Del Conte, Domenico Olivero, and Juan Sandoval.

Joining, by Francesco Del Conte, investigates the traditional building technique of wooden joining that has shaped Japanese architecture over the centuries. The work was conceived and produced by the artist during the 7 months when he was hosted at the Center for Contemporary Art CCA Kitakyushu in Japan. The genesis of the project began with the commissioned construction of eight joinings by Toshiro Kobayashi, a carpenter who lives in the prefecture of Ehime. The artist has investigated these properties with all the methodological rigor that the photographic medium grants, turning them into the protagonists of a user manual that shows how joining is done through the rhetoric of a neutral and disengaged timeline.
Each dovetail joint, with the numerous parts of which it is composed, evokes and contributes to the harmony of the building, becoming not only a witness and functional paradigm of the concept of architecture itself, but also invites us to reflect on the original relationship between mankind, space, and habitation. An object-parable that contains a form of knowledge, a portion of history that breathes in the image of time that these objects embody.

With Tusiri inundu 1827 (everything is resolved in doubt 1827) Domenico Olivero reflects on contemporaneity with humanistic spirit, investigating the fragility of memory and the new information technologies. On this occasion, the unstable form of nature becomes sculptural memory. The concept of multiplicity and creation is highlighted in the relationship between the physical form of a simple ball, made up of thousands of unstable crystals of snow, perceived by a laser scanner which converts it into a digital code. Through an automatic connection to a 3D printer, the code creates a stable physical object. An unnatural artifice, a figurative work, the memory of the reflection of light on a transparent body, or perhaps something else; perplexity is highlighted by the background images, a sky, and a QR code.

The project Nascondere (Hiding) is part of Juan Sandoval's current research on the sculptural object, which arises in connection with a specific context, where the environmental impact caused by industries is particularly significant and in some cases disastrous. The artifact on display is the result of a process of extraction of soil and clays collected in the area between Naples and Caserta, where over the years various materials and toxic waste have been illegally hidden in legal and illegal dump sites. The project also concerns a significant action of hiding this artifact in the wall of a new building in Switzerland. Hiding indirectly regards the contradictory relationship between the levels of legality and illegality, about which it is often difficult to express an opinion or position. The outcome of Sandoval's intervention can be read as visual announcement of something for which there are no visible instances, a kind of paradox of representation, a way to approach the object being investigated which takes on the shape of an apparition.





















Il punto




il punto è l’ente fondamentale della geometria ed è privo di una qualsiasi dimensione.

Euclide


In geometria il punto è un concetto primitivo, intuitivamente equivale ad un’entità adimensionale spaziale, per cui può essere considerato semplicemente come una posizione, una coordinata.
Alcuni considerano che possa rappresentare una figura geometrica; a tutti è noto che una figura è un insieme di punti.





Il punto è quindi ciò che non ha parti, eppure per le arti visive è l’inizio o la fine del tutto.

Il progetto si concretizza a partire da un punto, così come la mano partendo da un punto estenderà visivamente il proprio operato. Questa wunderkammera vuol proprio partire dal punto, dall’entità minima, per aprirsi in nove racconti che esplorano uno spazio che è insieme astratto e funzionale.
L’indagine sul rapporto tra reale e virtuale, tra realtà del mondo e realtà del web, il tentativo di mappare i due territori (pur avendo ben presente l’impossibilità di creare una mappa dell’impero in scala 1:1, secondo il noto avvertimento di Eco) è uno degli scopi fondativi dell’esperienza di microbo.net. Con micro&book abbiamo voluto sondare uno dei territori che l’arte ha da sempre frequentato, ovvero quella zona di confine tra arte visiva e letteratura, che prende forma nel libro d’artista. Se questa particolare forma d’arte esiste da sempre e da sempre ha affascinato artisti e letterati, come non incuriosirsi di fronte al mutamento epocale che i libri stanno subendo in quest’epoca di abbondanza digitale? E – come ci insegnano i filosofi socratici – come non partire da questa curiosità per dedicarci alla skepsis, alla ricerca? Così abbiamo deciso di indagare il rapporto tra libro d’artista reale e virtuale, la sua trasformazione in e-book d’artista. Ovviamente però, come da tradizione, abbiamo scelto il formato che più ci si confà, il micro: sono così nati questi micro&book. Siamo convinti che ammirare l’opera originale, osservare le singole pieghe della materia che la compone sia un’esperienza unica e coinvolgente. Ma al contempo sappiamo che liberare l’idea dal legame fisico della carta, del luogo geografico dell’esposizione, significa aumentarne la potenza dirompente di comunicazione, amplificare il suo dire affinché sia udibile nel mondo intero, offrire occasione a platee infinitamente più vaste di fruire della bellezza. Per questo ci affascina la duplicità di questi micro libri-e-book, perché siamo convinti che siano duplici, ma non doppioni, due facce – sottilmente, affascinantemente differenti – di una medesima idea.


Aldo Torrebruno e Anna Epis


Giovanni Bonanno | ebook
Gigi Conti GICO | ebook
Maria Elena Danelli | ebook
Silvia Faini | ebook
Emanuele Fossati | ebook
Ksenija Kovacevic | ebook
Silvia Majocchi | ebook
Domenico Olivero | ebook
Roberta Toscano | ebook

CATALOGO www.microbo.net/meb


Il punto |  Wunderkammern effimere
vernice sabato 8 aprile, h 18

Spazio espositivo microLive @Circuiti Dinamici

Via Giovanola, 19/c Milano

| IN MOSTRA
Giovanni Bonanno, Gigi Conti GICO, Maria Elena Danelli, Silvia Faini, Emanuele Fossati, Ksenija Kovacevic, Silvia Majocchi, Domenico Olivero, Roberta Toscano

| Wunderkammern effimere
Curatela Anna Epis e Aldo Torrebruno |
Presentazione Aldo Torrebruno |
AllestimentoAnna Epis e Lorenzo Argentino |

Partners | microbo.net - Circuiti Dinamici Milano